Disbiosi intestinale

La salute parte dall'intestino

L’intestino ormai da diversi decenni non è più considerato un semplice tubo dove si svolgono i processi digestivi e dove avviene l’assorbimento dei nutrienti, e il colon non è più visto solo come una cloaca dove transitano gli scarti alimentari in attesa di essere eliminati.

Nell’intestino è presente un micro-cosmo fatto di un vasto tessuto immunitario (GALT), uno dei maggiori dell’organismo, di una complessa rete nervosa autonoma, divisa in sistema simpatico e parasimpatico, di una enorme concentrazione di neurotrasmettitori (serotonina in primis) seconda solo al cervello, e di un patrimonio batterico che è la nostra flora batterica intestinale o microbiota.

Tutto questo articolato miscuglio di tessuti e competenze è meravigliosamente regolato per sopportare il nostro, spesso insensato, stile di vita.

Stress e ritmi frenetici, farmaci, alimentazione sregolata e sostanzialmente sbagliata, fumo, alcool, sedentarietà sono solo alcune delle cause che, insieme ad alcune patologie primitive intestinali, possono sovvertire questo equilibrio naturale.

Per tutti questi motivi mantenere un intestino sano conviene e, alla luce di queste considerazioni, le definizioni del nostro intestino come “secondo cervello” e come luogo dove il mantenimento di una buona omeostasi è determinante per il nostro stato di salute, appaiono appropriati.

La flora batterica e la disbiosi

Tutte le superfici del corpo dalla pelle al tratto genito-urinario, alla cavità orale, all’apparato respiratorio, all’orecchio e, soprattutto, all’apparato gastrointestinale, sono colonizzati da batteri.

L’intestino, in quantità progressive dallo stomaco al colon-retto, ne contiene circa il 70% del totale, suddiviso in più di 500 specie, costituendo così il microbiota. Esso è composto da centinaia di migliaia di miliardi di cellule batteriche, circa 10 volte il numero totale delle cellule dell’intero organismo umano.

Ciò che ereditiamo alla nascita è un intestino sterile che nei primi anni di vita sviluppa la flora batterica e la capacità di riconoscere le molecole da accettare e assorbire (SELF) e quelle da respingere (NON SELF).

Il microbiota quindi si sviluppa nei primi anni di vita, in base al tipo di allattamento in età neonatale e al tipo di alimentazione successiva.

Proprio per questa sua unicità, diventa una sorta di “impronta digitale” di ognuno di noi che ci protegge dalle aggressioni esterne fatte da germi e alimenti nocivi. Secondo le ultime ricerche scientifiche le persone sarebbero anche catalogabili per classi di flora batterica intestinale.

Alcuni risultati preliminari indicherebbero una predisposizione ad alcune malattie per certi biotipi e, volendo andare oltre, la possibilità di prevedere “la storia medica” di ciascuno analizzando il microbiota.

Tuttavia oggi sappiamo per certo che la nostra microflora batterica intestinale ha una importanza enorme nel mantenimento dello stato di salute del nostro organismo. Insieme ad altri simbionti, come alcuni funghi, essa è determinante in varie attività come la creazione di un ph intestinale inospitale per germi patogeni (Clostridi, Escherichie, batteri Gram negativi, funghi patogeni), la produzione di vitamine, in particolare del gruppo B, e la partecipazione all’assorbimento di sostanze indispensabili al nostro corpo, per citarne solo alcune.

Pertanto la disbiosi, ovvero la alterazione della flora batterica intestinale, provoca  molteplici e importanti disturbi e alcune malattie conclamate.

Nell’intestino la disbiosi, pone le basi per sindromi denominate in vario modo (colite, colon irritabile, sindrome intestino irritabile, etc) che hanno alla loro base l’intolleranza per alcuni cibi e l’attivazione di processi infiammatori e immunitari locali  causa di fenomeni di tipo spastico, che spiegano il dolore, e di disturbi della motilità intestinale.

Compaiono quindi il gonfiore addominale o meteorismo, la nausea, l’alitosi, la flatulenza, e l’alternanza di diarrea e stitichezza.

Molti concordano nel sostenere che queste reazioni immunitario-infiammatorie locali siano dovute alla perdita dell’impermeabilità della barriera intestinale che, indebolendo la compattezza tra le cellule a livello dei “desmosomi”, apre varchi e permette la penetrazione nello strato epiteliale dell’intestino di molecole di grandi dimensioni (NON SELF).

Il proliferare di batteri patogeni e di forme patogene di miceti (Candida Albicans) può far sì che vengano anche prodotte tossine capaci di manifestarsi in organi distanti dall’intestino. Infatti, nella disbiosi, non è infrequente trovare, ad esempio, forme di candidosi vaginali che rimangono resistenti alle comuni terapie antimicotiche oppure inspiegabili prostatiti e/o cistiti ricorrenti. Tali condizioni sfavorevoli possono inoltre creare fenomeni dannosi, come fermentazione e putrefazione, che generano sostanze tossiche, come i radicali liberi e prodotti della flora batterica alterata (ammoniaca, cadaverina, putrescina, indolo, etc)  che avvelenano il sangue e pian piano tutto l’organismo.

Purtroppo la vita sedentaria e lo stress non permettono una completa eliminazione di queste sostanze attraverso i fisiologici emuntori del nostro corpo (polmoni, reni, pelle) e l’organismo è costretto ad accumularle.

È proprio questo accumulo di tossine che, nel tempo, diventa l’origine di molte disfunzioni e malattie: diminuzione dell’attività immunitaria e quindi delle difese, dismetabolismi (aumento del colesterolo e trigliceridi, della glicemia e dell’uricemia), predisposizione alle infezioni, perdita di energia, manifestazioni allergiche, malattie cutanee (eczemi, acne, dermatiti atopiche, cellulite), aumento delle affezioni del cavo orale e dell’apparato respiratorio (riniti, tonsilliti, faringiti, tracheiti, bronchiti), difficoltà a perdere peso e perdita di capelli e, secondo alcuni, anche neoplasie del colon. Sono state dimostrate relazioni anche tra la disbiosi, l’obesità e il diabete mellito.

Esistono varie forme di disbiosi:

  • Dovuta a un deficit di flora batterica intestinale, in genere per una dieta povera di fibre o fatta di cibi contenenti un eccesso di conservanti o trattati con processi di sterilizzazione o con antibiotici.
  • Di tipo putrefattivo, per una dieta eccessivamente ricca in grassi e carni, povera di fibre.

 

  • Di tipo fermentativo, caratterizzata da una condizione di relativa intolleranza ai carboidrati, favorita da una accentuata fermentazione batterica. Questa è spesso dovuta a una sovracrescita batterica nell’ultima ansa del tenue (SIBO).
  • Da sensibilizzazione, per una alterata risposta immunitaria alla flora batterica intestinale o una barriera immunitaria insufficiente
  • Da Candida o lieviti, favorita anche da una dieta ricca in zuccheri e povera di fibre

Quando la Candida ci rovina la vita

La Candida (Candida Albicans) è un nemico insidioso molto più diffuso e molto più pericoloso di quanto non si pensi.

È un parassita che si localizza nell’intestino ma anche nel cavo orale, sulla pelle e in vagina. È responsabile d’intolleranze alimentari.

La candida è un micete che normalmente si insedia nell’intestino fin dalla nascita e vi rimane sempre presente per lo più in forma silente e anzi benefica. Infatti contribuisce con il pool batterico al lavoro metabolico dell’organismo.

In alcune condizioni, quali squilibri alimentari a favore di carboidrati e lieviti, terapie chemio-antibiotiche, condizioni di stress o patologie debilitanti, la Candida si trasforma da simbionte in aggressiva. In questa condizione cambia anche la sua struttura e diventa in grado di diffondersi e infettare per contiguità altri organi vicini all’intestino come l’utero, la vagina e la prostata, ma anche, attraverso il circolo ematico, organi molto distanti come l’encefalo, il cuore e i polmoni.

La virulentazione della Candida sarà responsabile, per l’eccessiva fermentazione dei carboidrati, di sintomi intestinali come il gonfiore addominale e la flatulenza associate allo spasmo viscerale reattivo alla distensione viscerale.

Questa forma clinica, anche in modo molto specifico, si coniuga alle altre forme di disbiosi.

Come salvarsi dalla disbiosi e dalla Candida

Fondamentalmente bisogna agire su tre fronti: riattivare la fisiologia del sistema enterocolico con l’idrocolonterapia, ripristinare la flora batterica intestinale con i probiotici e riequilibrare l’alimentazione con una dieta appropriata.

Torneranno poi molto utili alcuni rimedi naturali per combattere i sintomi tipici della disbiosi come il meteorismo, le coliche e le alterazioni dell’alvo.

1. Idrocolonterapia

È un atto medico operativo idoneo alla attivazione della complessa fisiologia del sistema enterocolico che si ispira a pratiche terapeutiche antichissime.

Il lavaggio intestinale è descritto infatti già nel papiro egiziano di Ebers del 1500 a.C. e negli scritti di Galeno. Anche nella medicina indiana si può osservare che, oltre a pratiche di Yoga, per mantenere il corpo sano è necessaria la purificazione dell’intestino attraverso tecniche di pulizia gastrointestinale.

L’idrocolonterapia consiste nella introduzione dolce di acqua a temperatura corporea atta a effettuare un lavaggio del colon dall’ano alla valvola ileo-cecale per drenare qualsiasi materiale tossico accumulato.

È una terapia ben tollerata dal paziente e, se effettuata da personale medico e addestrato, non comporta effetti collaterali. Molti studi osservazionali hanno dimostrato la sua efficacia nei disturbi funzionali del colon e nella riabilitazione della capacità peristaltica intestinale.

È inoltre possibile utilizzarla come preparazione per interventi chirurgici e per esami radiologici contrastografici ed endoscopici.

Il ciclo terapeutico con l’idrocolonterapia prevede varie fasi:

  • Una fase diagnostica dove il paziente viene sottoposto a una visita medica e ad accertamenti atti a stabilire le condizioni del paziente, le caratteristiche della sua patologia e l’indicazione al trattamento con i tempi e i modi di applicazione.
  • Una fase preparatoria volta a modificare la consistenza del contenuto intestinale, per rendere più agevole lo svuotamento del colon.
  • Una fase operativa di “lavaggio” che dura circa un ora, al termine della quale il paziente può riprendere qualsiasi attività lavorativa o personale quotidiana. Durante la seduta si otterranno risultati sia nell’eliminazione di materiale fecale dalle caratteristiche fermentative o putrefattive, sia nel riequilibrio della capacità peristaltica intestinale.
  • Una fase post-trattamento durante la quale viene ripristinata la flora batterica eubiotica attraverso la somministrazione di prebiotici, probiotici e di elementi naturali e vitaminici.

 

Esistono tuttavia delle controindicazioni all’idrocolonterapia:

  • Tutte le patologie infiammatorie intestinali in fase attiva: m. di Crohn, rettocolite ulcerosa, diverticolite.
  • Stato gravidico accertato.
  • Insufficienza cardiaca congestizia (NYHA grado II).

2. Probiotici e prebiotici

Per probiotico si intende un microrganismo vivente che esercita un effetto positivo sulla salute dell’ospite con il risultato di rafforzare l’ecosistema intestinale riportandolo all’eubiosi, cioè alla presenza di una corretta flora batterica saprofita nell’intestino.

Il probiotico serve per arricchire e riequilibrare la microflora batterica intestinale e per migliorare e aumentare la funzionalità del sistema immunitario associato alla mucosa intestinale.

La letteratura scientifica riporta un numero sempre maggiore di ceppi di microrganismi considerati probiotici, anche se la maggior parte dei ceppi batterici di cui si è dimostrata l’efficacia appartiene al genere Lactobacillus e Bifidobacterium.

I lattobacilli non sono presenti solo nel tratto gastrointestinale, ma anche in quello respiratorio e sulla pelle, e costituiscono per il nostro corpo una delle prime barriere difensive sia contro gli agenti patogeni esterni sia nei confronti degli altri organismi presenti nella microflora intestinale e nei confronti dei quali svolgono una fondamentale funzione di equilibrio e controllo.

I lattobacilli, oltre ad agire sulla flora batterica intestinale e a migliorare la funzionalità dell’apparato gastrointestinale, intervengono nel metabolismo delle vitamine del gruppo B, modulando l’assorbimento del colesterolo ed eliminando o inattivando sostanze chimiche che possono trasformarsi.

Molti dei benefici dei Bifidobatteri sono simili a quelli dei Lattobacilli ma più specifici per l’intestino crasso.

Con l’introduzione dei probiotici si ottiene la prevenzione della colonizzazione dell’intestino da parte di batteri patogeni ostili e di lieviti, il miglioramento della funzionalità epatica e intestinale, la sintesi di vitamine del gruppo B e la produzione di acido acetico e di acido lattico che permettono l’abbassamento del PH, aumentando l’acidità dell’intestino, rendendo così la regione inospitale per altri batteri potenzialmente dannosi.

I prebiotici, invece, non sono dei microrganismi viventi come i probiotici, ma al contrario di questi sono ingredienti alimentari non digeribili, che costituiscono un substrato di crescita per alcuni microrganismi utili (come bifidobatteri e lattobacilli), di cui riescono a potenziare l’attività e quindi il numero. In altre parole, per prebiotico s’intende un ingrediente che stimola selettivamente lo sviluppo di una o comunque di un numero limitato di specie batteriche della flora intestinale.

Pertanto, un prebiotico deve essere una sostanza non assorbibile dall’intestino e deve facilitare l’insediamento nell’intestino di batteri che promuovano il benessere dell’individuo e non di quelli nocivi (selettività).

3. Dieta

La seguente dieta è suggerita dalla Dott.ssa Silvia Silvani (Tel. 3403721171) ed è solo orientativa.

È indirizzata a pazienti con sindrome da intestino irritabile con o senza disbiosi.

Naturalmente una maggiore personalizzazione è indispensabile per ottimizzare la dieta sulla base dei gusti alimentari e delle caratteristiche cliniche del paziente:

Suggerimenti per una dieta salutare:

Colazione: frutta fresca o spremuta d’arancia o pompelmo

Pranzo: primo con contorno di verdure

Cena: secondo con contorno di verdure crude (alternare pesce, uova, carni bianche, formaggio di capra o pecora, yogurth naturale)

Eliminare: zucchero raffinato (sostituire con fruttosio, zucchero di canna o miele), latte e formaggio vaccino, carni rosse, insaccati, dolci di pasticceria, cioccolata, fritture, alcolici e superalcolici)

  • Biscotti secchi 30g
  • Thè 200g
  • Bevanda a scelta 200g
  • fesa di tacchino 50g o Prosciutto cotto magro 50g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • Pane 50g
  • Bieta 200g
  • Frutta fresca 150g
  • Bevanda a scelta 150g
  • Petto di pollo 200g o Pollo, senza pelle 200g o Tacchino, senza pelle 200g o Hamburger 200g o Polpette 200g
  • Pane 50g
  • Zucchine 200g o Bieta 100g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • Mela 150g
  • Pavesini 30g o Crackers o salati 30g o Fette biscottate 30g o gentilini 45g
  • Thè 200g o Zimil 150g
  • Succo di frutta 120g
  • Thè 200g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • Frutta fresca 150g
  • Pane 50g o granetti 50g
  • Zucchine 200g
  • Uova (medie) 100g
  • Thè 200g o Bevanda a scelta 150g
  • Fette biscottate 20g
  • Marmellata a ridotto tenore di zucchero 10g
  • Thè 200g
  • Thè 200g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • Spinaci 150g
  • Pane 50g
  • Tonno al naturale 120g
  • Frutta fresca 150g
  • Bevanda a scelta 150g
  • Zucchero 10g
  • Bieta 200g o Verdure a piacere 150g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • minestra a piacere 200g
  • Pasta per minestra 30g
  • Pane 30g
  • Frutta fresca 150g
  • Cereali 30g
  • Thè 200g
  • Thè 200g
  • Petto di pollo 150g o Carne ai ferri 150g
  • Pane 50g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • Verdure a piacere 150g
  • Frutta fresca 150g
  • Bevanda a scelta 200g
  • Zucchero 10g
  • Riso 90g
  • Verdure a piacere 150g  o Fagiolini 200g o Verdure miste gratinate 200g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • Frutta fresca 150g
  • Biscotti secchi 30g
  • Thè 200g
  • Thè 200g
  • Bresaola 50g o Prosciutto cotto magro 50g o Prosciutto crudo magro 50g o Fesa di tacchino 50g

  • Olio di oliva extra vergine 5g
  • Pane 50g
  • Verdure a piacere 150g
  • Frutta fresca 150g
  • Bevanda a scelta 150g
  • Zucchero 10g
  • Olio di oliva extra vergine 5g

  • Pesce magro a piacere 200g

  • Pane 50g

  • Cicoria 200g o Insalata mista 200g o Peperoni 100g o Pomodori da insalata 100g o Carciofi 100g o Punte di asparagi 110g o Piselli 100g o Finocchi gratinati 100g o Funghi trifolati 150g o Verza 200g o Funghi champignon 150g o Broccolo 100g o Cavolfiore 100g o Broccoletti 100g o Radicchio rosso 200g o Melanzane 100g o Carote 100g o Fagiolini 100g o Spinaci 100g

     

  • Frutta fresca 150g

  • Biscotti secchi 30g
  • Thè 200g
  • Bevanda a scelta 200g
  • Verdure a piacere 150g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • Frutta fresca 150g
  • Riso 90g
  • Frutta fresca 150g
  • Pizza tonda o fatta in casa 250g
  • Biscotti secchi 30g
  • Bevanda a scelta 150g
  • Pasta con condimento a piacere 70g
  • Secondo a piacere 150g
  • Verdure a piacere 150g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • Secondo a piacere 150g
  • Olio di oliva extra vergine 10g
  • Verdure a piacere 150g
  • Pane 30g

4. Rimedi naturali

a) Camomilla comune

Appartiene alla famiglia delle Asteraceae, il suo habitat è l’Europa centro-meridionale e la parte che viene usata sono i fiori.

È molto ricca di flavonoidi i quali posseggono una azione anti-infiammatoria e anti-spastica sulla muscolatura liscia del tubo digerente.

È nota inoltre la sua attività sedativa con effetti anticonvulsivanti, ansiolitici e moderatamente ipnogeni.

Tutte queste caratteristiche rendono la camomilla utile nella insufficienza digestiva, nelle malattie infiammatorie dello stomaco e come spasmolitico del tubo digerente.

b) Menta Piperita

Appartiene alla famiglia delle Labiatae, è coltivata nel bacino del mediterraneo, in Russia, negli Stati Uniti e nell’Europa centro-orientale.

La parte usata sono le foglie. Le sue proprietà benefiche sull’intestino derivano dai flavonoidi.

Ha un’azione spasmolitica e antidispeptica ed è quindi adatta nella sindrome dell’intestino irritabile.

Presenta una azione anestetica sulle terminazioni nervose sensibili al freddo e può essere utile nell’igiene buccale, come antalgico nelle malattie dell’orofaringe e come anti-pruriginoso.

Sembra altresì dotata di capacità fungicida e antibatterica.

c) Finocchio

È della famiglia delle Apiaceae. Origina dai paesi del bacino del mediterraneo.

Ne vengono utilizzati i frutti maturi. A questa pianta vengono attribuite proprietà carminative (cioè toglie l’aria che si è accumulata) e spasmolitiche, oltre che capacità inibenti i processi di fermentazione intestinale.

I preparati a base di finocchio vengono correntemente utilizzati nel trattamento sintomatico delle turbe digestive quali sensazione di gonfiore a livello addominale, insufficienza digestiva, eruttazioni, flatulenza e come coadiuvante nella terapia del colon irritabile.

Studi recenti paiono indicare una attività antibatterica e antimicotica.

d) Curcuma

Appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae.

È originaria dell’Asia.

La parte usata sono i rizomi. Ha una spiccata azione antiflogistica, anche sull’apparato digerente.

Alcuni studi hanno valutato l’effetto della curcuma nella sindrome del colon irritabile dimostrando una buona risoluzione dei sintomi.

Per la sua azione si ipotizza anche che possa essere utile per mantenere la remissione di pazienti affetti da rettocolite ulcerosa.

e) Pepe nero

Proviene dalla famiglia delle Piperaceae.

Cresce in India, Sri Lanka e nelle aree tropicali.

La parte usata è il frutto essiccato.

È la spezia più diffusa al mondo, ma viene anche utilizzata per le sua proprietà sull’apparato gastro-intestinale.

Il pepe nero riduce i tempi di transito intestinale grazie all’effetto sugli enzimi digestivi che sulla secrezione biliare, e può essere impiegato nei disturbi della motilità intestinale.

f) Melissa

Appartiene alla famiglia delle Labiatae.

Origina in Turchia e nei paesi del bacino del Mediterraneo e in Europa centrale e orientale.

La parte usata sono le foglie. È nota per avere azioni sul sistema nervoso centrale di tipo sedativo, ansiolitico e moderatamente ipnoinducente.

Può avere inoltre una attività antidolorifica.

Queste caratteristiche, insieme a una valida azione spasmolitica sulla muscolatura liscia del tubo digerente, ne fanno uno dei rimedi per contrastare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile.