Stomie

A cura di Carla Di Giampietro, IP AFD
Corso di laurea in infermieristica. Università “Tor Vergata”. Sede di Frascati.

Adesso un po' di chiarezza….

Cercando di non parlare in “medichese”, speriamo di poter chiarire alcune domande concernenti le stomie, per ulteriori informazioni e/o assistenza nella tua azienda, rivolgersi al n. verde 800.653398.

Perché la stomia?

La stomia è fatta perché un tratto dell’intestino o dell’apparato urinario non è più in grado di svolgere la loro funzione, cioè sono malati, momentaneamente o definitivamente;  siccome però l’organismo ha la necessità di portare all’esterno  le sostanze di rifiuto attraverso le feci e le  urine allora si posiziona la stomia, che altro non è che una porta per far uscire  queste sostanze.

Quali sono gli organi in cui sono fatte le stomie addominali?

Le stomie addominali possono essere intestinali (ileostomia o colostomia) o urinarie (urostomia), a seconda se si debba escludere/proteggere, un tratto dell’apparato digerente o dell’apparato urinario.

Prima dell'intervento di stomia, che succede?

Una volta diagnosticato il problema e deciso con il paziente il trattamento da eseguire, il chirurgo individua sull’addome, con il paziente in posizione eretta, il punto dove effettuare la stomia.

Questo punto deve avere questi requisiti:

  1. Essere funzionale all’intervento che si deve eseguire
  2. Non deve essere d’intralcio con l’abbigliamento e con i movimenti della persona
  3. Deve essere accessibile, da parte del paziente, ai fini della cura della stomia

 

Una volta deciso, marcherà con un pennarello indelebile, il punto esatto, in maniera che durante l’intervento si abbia la certezza di dove disporre la stomia

Dopo l'intervento, cosa potrò o non potrò più fare?

Il portatore di stomia (oggi in Italia ce ne sono 43.000) ha  sicuramente un cambiamento dello schema corporeo, al quale dovrà abituarsi pian piano durante la convalescenza, di per se però la stomia non è un ostacolo alla vita, ai rapporti sociali, di coppia, all’attività sportiva,  al lavoro.

Infatti, le uniche limitazioni sono legate a evitare le possibili complicanze tardive, cioè quelle che si manifestano lontano dall’intervento chirurgico, che possono essere ernia parastomale e/o prolasso della stomia, quindi:

  • lavori che implicano un notevole sforzo fisico (sollevare pesi), o degli orari prolungati che non consentono la cura della stomia; tutto questo può essere risolto parlando con i vostri  dirigenti, della vostra situazione fisica e cercando di trovare insieme una giusta soluzione.
  • per lo sport, le limitazioni si restringono a quegli sport che comportino scontri personali (rugby, lotta, judo, pugilato) e, come per il lavoro, sforzi fisici (sollevamento pesi, culturismo). Potranno essere praticati, con moderazione: nuoto, ciclismo, tiro a segno, golf, equitazione, automobilismo, tennis, marcia.
    Questi chiaramente, consultando il medico di famiglia e/o specialista e il Centro Riabilitativo enterosomale AISTOM

Che cosa potrò mangiare?

Le abitudini di vita non vanno cambiate, va solamente riabituato l’intestino all’introduzione dei cibi, un po’ come i neonati quando vengono svezzati, bisognerà reintrodurre un alimento alla volta, al fine di verificarne l’effetto.

In generale vanno evitati tutti i cibi che prima dell’intervento creavano intolleranze. Inoltre va tenuto sotto controllo il peso corporeo, quindi senza eccessive riduzioni/aumenti di peso.

Vanno introdotti 1.5-2 litri di liquido al giorno.

Alimenti Consigliati

Farinacei

pasta, pane ben cotto o tostato, riso, semolino, patate, biscotti, dolci secchi, grissini, crackers

Pane e riso integrali

In caso di diarrea deve essere aumentato il consumo di riso, pasta e semolino con condimenti leggeri.

I cibi integrali vanno consumati con moderazione perché contengono fibre che accelerano il transito intestinale, sono però da consumarsi in caso di stipsi

Proteine

carni magre e prosciutto cotto e crudo (la cottura da preferire è alla griglia, al cartoccio o lessate, condimenti vanno aggiunti solo a fine cottura)

pesce magro, uova (con il limite di consumo di 3 a settimana, il metodo di cottura deve essere il più semplice possibile)

Pesce grasso, molluschi e crostacei

I molluschi e i crostacei danno flatulenza, cioè emissione di gas intestinali all’esterno in particolare dalla stomia

Latticini

Latte e latticini freschi, grana e parmigiano

Formaggi fermentati o stagionati, Yogurth

Vanno eliminati in caso di diarrea

Verdure e legumi

Melanzane, spinaci, insalate, pomodori, finocchi, carote, sedano (moderatamente perché causano accelerazione del transito intestinale, sarebbe meglio bere il centrifugato) brodo vegetale (consumato con moderazione)

Fagioli, fagiolini, lenticchie, piselli, ceci, fave

Cavoli, cipolle, ravanelli, verza, asparagi, rape, aglio, broccoli, cetrioli, funghi, carciofi

Minestrone di verdure

Tutti questi alimenti causano una produzione di gas intestinale e possono dare problemi di flatulenza

Zuccheri

Paste, torte a base di riso o semolino, biscotti secchi e ciambelle (da consumarsi con moderazione per evitare l’aumento di peso)

Paste o  torte con panna, crema, cacao, ricotta

Gelati

Tutti questi alimenti causano una produzione di gas intestinale e possono dare problemi di flatulenza

Frutta

mele, pere, banane, ananas, fragole, frutti di bosco, pesche, albicocche (deve essere ben matura e preferibilmente centrifugata)

Ciliegie, meloni, prugne, arancee, uva e fichi

Frutta secca

Tutti questi alimenti causano una produzione di gas intestinale e possono dare problemi di flatulenza

Bevande

Vino, caffè, tè (con moderazione)

Bevande gassate e superalcolici

Non consumare mai bevande troppo fredde o ghiacciate

Gomme da masticare

Spezie

La gomma da masticare stimola la peristalsi

Le spezie irritano la mucosa intestinale

Altri consigli dietetici:

  • seguire orari fissi per i pasti favorisce un’evacuazione costante e regolare.
  • integrare i tre pasti principali, con due spuntini leggeri, diminuisce la formazione di gas e facilita la digestione.
  • per una buona digestione si consiglia di mangiare lentamente, masticando bene e a lungo.
  • è meglio sostituire i grassi animali con oli vegetali quali olio di oliva, soia e mais.

Quale tipo di abbigliamento scegliere?

Per quanto riguarda l’abbigliamento è importante utilizzare tessuti naturali (cotone, seta, lana), non vanno indossati abiti aderenti, per evitare di comprimere la sacca di raccolta, come non vanno indossate cinture strette.

Potrai tranquillamente effettuare il bagno o la doccia, praticare piscina o andare al mare, infatti esistono in commercio mini sacche o copristoma adibite a tale scopo.

Che tipo di sacca/placca mettere?

Subito dopo   l’intervento, si proveranno un po’ tutte le tipologie di placche e sacche che sono in commercio, alla fine con calma, con l’aiuto del chirurgo e/o dello stoma-terapista,  si deciderà in completa autonomia quale presidio utilizzare.

Questo deve avere le seguenti caratteristiche, essenziali:

  • non deve irritare la pelle
  • non deve permettere la fuoriuscita di liquidi e odori (filtro)
  • deve aderire perfettamente alla cute
  • deve essere maneggevole, confortevole e pratica (ai fini del cambio) e deve essere sicura
  • non deve emettere fruscii e la sua forma e dimensioni devono essere celabili sotto gli abiti