L’elettrostimolazione consiste nell’erogazione di una corrente bifasica su un particolare distretto anatomico.
Gli effetti sul perineo riguardano la presa di coscienza, il miglioramento del tono-trofismo e della forza muscolare e, con meccanismi ancora non del tutto chiariti, la normalizzazione dell’attività dei recettori dell’ampolla rettale con un miglioramento del suo rilassamento.
A differenza delle altre due metodiche di rieducazione, l’elettrostimolazione non necessita della collaborazione attiva da parte del paziente e si dimostra perciò di grande utilità nelle fasi iniziali del trattamento e nei pazienti anziani.
Controindicazione alla elettrostimolazione sono la denervazione perineale completa, la gravidanza, le mestruazioni, la presenza di un pace-maker, le infezioni locali, importanti prolassi e una pregressa radioterapia loco-regionale.
Modificando le caratteristiche dell’impulso elettrico (intensità, frequenza in Hz e durata in msec.) è possibile selezionare le strutture da stimolare: stimolazione diretta dei muscoli, stimolazione delle vie motorie e stimolazione delle vie sensitive. Infatti le differenti strutture possiedono caratteristiche diverse di eccitabilità.
Le fibre muscolari presentano poi, in diversa percentuale, fibre fasiche (veloci) e fibre toniche (lente).
Le fibre toniche rispondono allo stimolo con una contrazione a lenta salita e a lento declino e con un prolungato periodo d’ineccitabilità.
Le fibre fasiche invece rispondono con un tempo di salita brevissimo, un rapido declino e un tempo d’in eccitabilità più breve.
La frequenza per lo stimolo di queste fibre è tra 10 e 50 Hz.
Per quanto riguarda la stimolazione delle fibre nervose anche in questo caso è importante la frequenza dell’impulso: per stimoli bassi si stimolano le fibre di maggior calibro e più vicine allo stimolo; per stimoli maggiori vengono attivate le fibre più distanti e di calibro minore.
Il principale obiettivo della stimolazione elettrica funzionale del pavimento pelvico è rappresentato dall’effetto motorio sul pavimento pelvico. Si utilizzeranno frequenze intorno a 10-20 Hz per le fibre toniche e frequenza di 40-60 Hz per le fibre fasiche.
Le prime consentono di ottenere una contrazione duratura, e quindi sono adatte alla resistenza, mentre le seconde permettono di avere una adeguata risposta alle sollecitazioni improvvise, come ad esempio il colpo di tosse. Pertanto, in base al difetto individuato, si possono utilizzare parametri di stimolazione differenti.
In genere non si seguono schemi troppo rigidi ma si utilizzano protocolli misti che permettono un reclutamento più globale della muscolatura.