Quanto è frequente l’incontinenza urinaria nei disturbi del pavimento pelvico ?

Il concetto di “pavimento pelvico” come unica entità funzionale è ormai accettato dagli specialisti del settore. Ciò che un tempo era nettamente distinto tra patologie del compartimento anteriore, medio e posteriore, attualmente viene valutato in maniera olistica, soprattutto per la condivisione dell’innervazione e del supporto muscolo-fasciale. In sostanza una patologia e/o una disfunzione di un organo pelvico si ripercuote inevitabilmente sugli altri apparati determinando dei quadri clinici complessi.

Le disfunzioni del pavimento pelvico femminile rappresentano un rilevante problema di salute pubblica con delle implicazioni sanitarie, economiche e sociali. Esse si possono manifestare sotto forma di incontinenza urinaria e/o fecale, prolassi pelvici o rettali, dolore pelvico cronico o come stipsi rettale.

Si stima che nei 27 Paesi dell’Europa siano oltre 36 milioni le persone che soffrono di incontinenza; il 60% sono donne. In Italia il fenomeno riguarda 5milioni di persone.

L’«International Continence Society» definisce l’incontinenza urinaria come «perdita involontaria di urina». Nella donna in età adulta i maggiori fattori di rischio possono essere legati, oltre alle condizioni anatomiche che la predispongono maggiormente rispetto al sesso maschile, alla gravidanza e al parto, e, in età successiva, alla menopausa ed all’invecchiamento. La prevalenza dell’incontinenza urinaria, “definita” come perdita involontaria di urina che si è manifestata “sempre” o “qualche volta” o “almeno una volta” negli ultimi 12 mesi, varia tra il 5% e il 69% con la maggior parte degli studi che riferiscono una prevalenza variabile tra il 25% e il 45%. Le donne rappresentano la popolazione maggiormente afflitta dall’incontinenza urinaria e si stima che circa una donna su tre soffra di questo disturbo in quanto l’anatomia degli organi pelvici femminile predispone a problemi dei meccanismi di tenuta. Nella donna, ad esempio, questi organi vengono spesso messi a dura prova durante il parto naturale e l’incidenza della patologia aumenta nelle donne che hanno avuto più parti per via vaginale. Altri eventi fisiologici come la menopausa indeboliscono l’uretra e le strutture coinvolte nella continenza per il venir meno del supporto ormonale al trofismo di queste strutture.

L’incontinenza, che in Italia coinvolge oltre 5 milioni di persone, consiste nell’emissione involontaria di urine o feci, i cui effetti negativi possono estendersi ad ogni aspetto della personalità e del comportamento dell’individuo che ne è affetto, con il possibile sviluppo di senso di inferiorità, tendenza all’isolamento sociale, rischio di perdita del lavoro, problemi sessuali. Tuttavia, la reazione dei pazienti a questa patologia può essere molto differente: infatti alcune persone considerano insopportabile anche una minima perdita d’urina, mentre altre riescono a tollerare anche perdite abbondanti. L’incontinenza può insorgere in qualsiasi età, pur essendo una patologia prevalentemente diffusa in età avanzata e tra le donne. I fattori di rischio dell’incontinenza sono diversi nelle donne, negli uomini e nei bambini. È da evidenziare che, per le persone affette da incontinenza, l’igiene personale e, particolarmente, il «bagno» sono essenziali e, nei casi in cui sono carenti o igienicamente inadeguati, possono spesso indurre i pazienti a interrompere ogni relazione sociale per il timore di perdere urina o feci in pubblico.

In circa il 20% dei casi i disturbi compaiono addirittura prima dei 30 anni ed in oltre il 40% dei casi il sintomo si manifesta tra i 30 e i 50 anni anche se il disturbo è certamente più diffuso nelle donne dopo i 60 anni. Almeno un terzo delle donne anziane lamenta questo problema, che è presente in oltre la metà di coloro che sono assistite in casa di riposo.

L’incontinenza è classificata sulla base delle modalità con cui si presentano i sintomi.

  1. L’incontinenza da sforzo
  2. L’incontinenza da urgenza
  3. L’incontinenza mista

Studi effettuati tra donne in “gravidanza” hanno mostrato una prevalenza di incontinenza urinaria (da urgenza e/o da stress) variabile tra il 32% e il 64%, con una percentuale di incontinenza da stress variabile tra il 40% e il 59%. Nelle nullipare la prevalenza è nettamente inferiore rispetto alla pluripare, mentre la insorgenza di nuova incontinenza urinaria è maggiormente presente nella donne alla loro prima gravidanza. In relazione al periodo di gravidanza l’incontinenza urinaria incrementa notevolmente la sua prevalenza nel secondo e terzo trimestre. La prevalenza di incontinenza urinaria nell’anno post-partum varia tra il 15% e il 30%, mentre l’incontinenza giornaliera si attesta a meno del 5%. Di qui, la necessità di operare su protoccolli precisi e il più possibile standardizzati, al fine di prevenire la stessa già dall’inizio di ogni singola gestazione così da ridurre significativamente l’incidenza in tarda età.

Risulta ben dimostrato come l’obesità possa causare o contribuire all’insorgenza della incontinenza urinaria: l’aumento di peso comporta un cronico stiramento ed indebolimento delle strutture muscolari, nervose e tendinee del pavimento pelvico. Alcuni studi hanno dimostrato come con l’aumento della Body Mass Index ci sia una stretta associazione non solo con l’aumento della incontinenza da stress ma anche da urgenza testimoniando il fatto che l’obesità può agire non solo con l’aumento della pressione intra-addominale ma anche attraverso altri meccanismi. Altri fattori favorenti l’incontinenza urinaria sono da considerarsi alcune malattie concomitanti quali il diabete, infezioni delle vie urinarie, malattie croniche polmonari, alterazioni cognitive, pregresse isterectomie, depressione oltre che ad alcune abitudini quali il fumo di sigaretta e l’inattività fisica.

 

 

–  Waetjen L.E. et al., Factors associated with prevalent and incident urinary incontinence in a    cohort of midlife women: a longitudinal analysis of data: study of women’s healt across the nation, Am J. Epidemiol., 2007, 165: 309.

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–  Libro Bianco Sull’incontinenza Urinaria- FINCO